martedì 30 dicembre 2014

Looking back to 2014. Bilanci, chiacchiere e tutto il resto.

Oh eccoci di nuovo qui. Ultimo post (almeno credo) di questo 2014. 

E così ne approfitto per dare una brevissima occhiata all'anno che va in archivio. Che, facile dire, è stato un grande anno. Intenso, tosto, ma pieno, vissuto, negli alti e bassi, nei momenti gloriosi e in quelli fottutamente difficili (parliamo sempre di corsa, dunque di cazzate, dunque niente drammi: prendere quel che viene, abbracciarlo, viverlo, trarne esperienza e andare avanti più determinati e cazzuti).

Sono partito dunque a Gennaio, con una roba per me piuttosto inusuale. Ovverosia, una doppia iscrizione "a distanza", io che sono quello abituato a decidere la mattina stessa se spillarmi addosso un pettorale. 

Così però ho voluto anche dare una prima scansione a questa annata, puntando così due paletti immaginari, che mi avrebbero dato un po' di spinta a entrare nell'Inverno. E quindi, vai di iscrizione alla Maratona di Friburgo di Aprile e soprattutto, alla 100 km di Ulm di fine Giugno. 

Ecco, perchè mi sia presa la gnagnera di iscrivermi ad una 100 km e soprattutto, di pensare di correrla, proprio non saprei. 

Diciamo che mi piaceva l'idea di provare a riprendere il filo sottile del mio percorso nelle distanze ultra, iniziato a Giugno 2013 con la 50k dello Swiss Jura e proseguito un mese dopo con il non fortunatissimo Ticino Trail "corto". Ero ben coscio che un salto dai 50k ai 100, diretto, senza almeno un passaggio dalla classicissima, bellissima e dannatamente tosta distanza delle 50 miglia, sarebbe stato un azzardo. Però fanculo, ogni tanto si può pure provare ad esplorare un limite, a conoscerlo, a capire qualcosa di più del perchè stiamo al mondo. 

E senza dimenticarmi appunto, che nel viaggio verso la notte di Ulm, avrei pure vissuto un sogno di quando ero ragazzino: correre una Maratona. Che sì d'accordo, sono solo 42,195 km e noi che facciamo trail lo abbiamo durissimo e bla bla, però ragazzi: è una gran distanza, che non va mai sottovalutata, anzi. Va rispettata, perchè sai che comunque stai percorrendo un pezzo di storia della corsa di tutte le epoche e di tutti gli uomini. E va amata, perchè se le sai dare il cuore, di sicuro qualcosa di bello indietro quell'esperienza te lo saprà dare. E così è stato per me. A proposito: della mia Maratona di Friburgo ho scritto qui, se avete un paio di minuti una vostra lettura fa sempre piacere. 

Ah giusto, quasi dimenticavo: i mesi tra Gennaio e Aprile, sono stati anche pieni di gran belle uscite del Sabato in compagnia di W., anch'egli membro della sezione internazionale TerzoRistoro (Dritte Verpflegungsstation Division), su trail, nei boschi sopra Friburgo. Il ragazzo va, eccome se va, e lo dimostrerà poi ad Agosto con una mostruosa prestazione sul GDB (percorso mai provato prima nella sua interezza), secondo best time del 2014, grazie e ciao core. E per me è stata pure "la scusa" per tirare un po' il motorino, e i frutti di quelle slandrate li ho sentiti ben bene per tutta la Primavera. Grande W., non vedo l'ora di tornare a uscire un po' con lui nei prossimi mesi!  

In più, a Marzo mi sono sposato. Non c'entrerà nulla con la corsa e cose così, però per me che credo fermamente nel fatto che un runner si costruisca anche e soprattutto quando non indossa scarpe e pantaloncini, questo è stato un gran passo in avanti.

Tornando alla corsa: archiviata quindi la Maratona, già la Domenica dopo ero a spaccarmi la faccia con una 10k qui intorno. Non piatta, per niente, mista trail, in riva al Reno e su per le vigne. Le gambe ancora imballate (eufemismo), ma una sensazione di insiemanza come raramente avevo provato fino ad allora. Tanti runner, tutte le età, casino, Sole a pacco, tutta la 10k in compagnia di due tizi intenti a "fare la gamba" per la 100k di Biel, discorsi e risate. Gran giornata. 

E così ho proseguito fino a Giugno. A tre settimane da Ulm, mi sono poi concesso una Berglauf sul Blauen, partendo però da casa e tornando sempre a casa di corsa. In totale era così venuta una roba tipo 38k con i 10k centrali di Berglauf e 1000 mt disl. 

Finishin' kick...

 Insomma ancora una bella corsa solida, l'ultima prima del tapering pre-Ulm. 

Anzi, l'ultimissima sarebbe dovuta essere l'uscita con W. del Sabato dopo, -15gg alla mia 100k. Giornata spaziale e sentieri super, ma...beh, la storia la sapete. Forse un passo mal messo, vai a sapere. risultato: IT band e tutti a casa. 

Delle settimane successive, della mia esperienza di Ulm e di quello che mi seppe dare quella notte formidabile, ho scritto qui

Ho poi ripreso a correre verso fine Luglio-primi di Agosto. E sempre a Luglio, il giorno che stavo a Friburgo a sostenere il mio primo esame di tedesco di sempre (poi portato a casa con 300 punti su 300 disponibili, roba che racconterò ai nipotini davanti al caminetto), Ari metteva il mio nome del listone di iscritti alla South Downs Way 50 di Aprile 2015 (alla faccia delle iscrizioni anticipate!). Quello sarebbe diventato così il mio primo obbiettivo del nuovo anno. 

Ad Agosto poi, blitz in Liguria. Giusto in tempo per vivere un'altra grande notte, gloriosissima, la più bella dell'anno e una delle più belle di sempre. Vertical Roccaro, e non dico altro. E se per caso non sapeste ancora cos'è, ne ho scritto qui.

Tornato gasatissimo dalla trasferta ligure, ho pensato di godermi qualche giorno di pura BDC. Risultato, in uno dei miei giri tradizionali, strade conosciute a memoria, lungo una discesa trovo una curva solitamente perfetta, quella volta sporca di pietrisco. Esplosione del copertoncino anteriore quando ormai ero già in piega (e grande culo che stessi andando piuttosto tranquillo,come sempre) e ruzzolone a baciare l'asfalto. Tutto ok, subito in piedi, solo un po' di sgrattate sul lato destro (spalla, braccio e tutto il resto). Riparata la gomma bucata, mi sono fatto i 25k di ritorno fino a casa. Il giorno dopo ho provato a correre, e a parte la pelle che bruciava ancora, notavo ancora di avere male alla spalla. 

I 7 km più gloriosi e dolorosi dell'anno!

Non un dolore lancinante, ma un gran fastidio, da non poter sollevare il braccio neppure in posizione orizzontale. Mi sono fatto così quasi un mese, non andando in bici perchè ancora non mi fidavo a tenere in mano un manubrio e correndo tanto, anche se potevo tenere l'handbottle solo nella sinistra. Ecco, convinto finalmente a farmi vedere da un medico, scoprirò che quel fastidio alla spalla era una fratturina. Benissimo. Comunque ancora un paio di settimane, e tutto sarebbe andato ok.   

E arriviamo così finalmente a questi mesi autunnali e di inizio Inverno. Dato il tempo alla spalla di mettersi a posto e pure al polpaccio per riprendersi da una contratturina fastidiosissima che mi ha tenuto lontano dalla corsa per 3 settimane (che sono diventate così occasione perfetta per una vera pausa dalla corsa, una mini off-season insomma, come mai ne avevo fatte prima) a fine Ottobre mi sono rimesso in pista verso SDW.

E da qui in poi è tutta cronaca di queste settimane, ne ho scritto nei post precedenti a questo. I km entrano piano piano nelle gambe e soprattutto nella testa, non seguo nessuna tabella fissa se non un'idea di massima ispirata a quella proposta da Bryon Powell in Relentless Forward Progress (libro che consiglio assolutamente). Se non altro, vedo che in queste ultime settimane sono riuscito a mettere giù qualche uscita "lunga", e questa sì che è una cosa buona e abbastanza nuova per me. Quello che era un po' mancato l'anno scorso. 

A fine Dicembre, prima della blitz natalizio in Italia, sono pure riuscito a tirare giù una 10ina di ore di puro trail in una sola settimana "solare" (da Domenica a Sabato). Non vuol dire nulla, però per me è stata una bella cosa. Soprattutto, al di là dei km percorsi, del passo e di stronzate simili, mi ha fatto piacere mettere giù tempo nelle gambe, ore e ore di endorfine, sudate, chiacchiere con Ari pacer su due ruote in un paio di uscite, godendomi al massimo la foresta in versione "green" prima...

Autunno...

 e...white poi. 

e Inverno...


E siamo a oggi. Fuori è tutto innevato, ne vengo da un'oretta abbondante su tracciati che "sarebbero" in asfalto, ma che questa settimana sono in pratica piste da sci di fondo perfettamente immacolate, morbidissime, l'ideale per fare andare le Grit su neve e giocare un po' con la corsa. 

Il morale è ok, benzinato opportunamente di biscotti e panettone, e dai che si va verso il 2015.

Bòn, è tutto per ora.

Il nuovo anno è alle porte, qualche novità ci sarà di sicuro. Stay tuned.

See you in 2015. On Trail.

Manu



domenica 14 dicembre 2014

Weekly report: the time is now.

Allora,oggi mi prende così. Niente post del Lunedì, con il solito resoconto della settimana appena trascorsa. Invece ora vi sorbettate (mi rivolgo sempre ai 4 gatti che leggono) un report settimanale un po' diverso, anticipato alla Domenica sera perchè mi va così. E perchè è stata una gran settimana.

Doverosa premessa. Questa è stata la seconda settimana di mini-scarico all'interno del "tabellone" che mi guida verso SDW. Quindi meno km rispetto alle settimane precedenti, meno intensità, eccetera eccetera.

Come numero di uscite, mi sono tenuto ancora una volta sulle 4 invece delle quasi canoniche 5. E questo in sostanza perchè al Sabato avevo una commissione importante a Friburgo che mi avrebbe preso tutto il giorno, e quindi stavolta il lungo settimanale è passato alla Domenica, diventando di fatto l'unica uscita del weekend.

In breve, a 'sto giro ho deciso di percorrere le mie tre uscite "feriali" senza gps e robe così. Solo con l'orologio da polso, giusto per avere un'idea del tempo trascorso sulle gambe. Niente menate su distanza, passo, frequenza cardiaca e calorie consumate. E niente mp3, niente musica. Solo io e i miei passi e...per due volte anche Ari, che procede nella sua preparazione verso la mezza-maratona di Friburgo di fine Marzo. Spettacolo, chiacchierate alla luce delle frontali, gambe abbastanza stracciate dalle settimane precedenti, ma ok.

L'idea del "tempo sulle gambe" non mi era ovviamente del tutto nuova, ma sentivo il bisogno dopo un po' di mesi, di tornare ad una visione primigenia, primitiva, fanciullesca e spensierata non solo della mia corsa in generale, ma proprio anche di ogni singola uscita. Correre per il piacere di farlo, fino "all'ora di cena" e via così. La testa ne ha giovato, le gambe pure e il morale si è mantenuto bello alto.

Questo minestrone per arrivare finalmente a Domenica, a oggi insomma. Giorno di lungo. Giorno semplicemente spettacolare.

Al mattino ovviamente, cielo grigio e pioggia. Perchè il sole c'era già stato il Sabato, e non sia mai che d'Inverno si becchi un weekend con due giornate belle. Ma chissenefrega. Stamattina ero carico, avevo veramente voglia di uscire. In più, nonostante le nuvole (o proprio grazie ad esse) la temperatura era veramente fuori stagione per questi posti: 12 gradi belli stabili, quasi da andare in maniche corte (come poi ho fatto, in effetti). Perfetto. Colazione sostanziosa ma non troppo, come mi sto abituando a fare se poi vado a correre, e in un paio d'ore sono già al parcheggio del Kandener Bahnhof (un giorno poi devo scrivere del favoloso trenino a vapore che qui fanno ancora girare nei mesi estivi, ma è una storia lunga). Il cielo è sempre grigio, ma molto più chiaro delle altre volte, e non c'è neppure nebbia. Oggi ci si può guardare in giro finalmente, e godersi la Foresta vestita d'Inverno.

Ah dimenticavo: stavolta l'ho porto il Garmin, perchè sono quantomeno curioso di tracciare il percorso che farò oggi. Però di nuovo, imposto la sola schermata con il cronometro, e tengo nascosti tutti gli altri dati. Li leggerò a fine giro, forse. Oggi voglio guardarmi intorno e pure dentro, che "da leggere" ne ho comunque.

Parto e imbocco il familiare Sauweg fino all'incrocio col Fasanengarten. Oggi niente cacciatori e niente divieti, tutto aperto e via andare. Percorro il Fasanengartenweg che oggi finalmente è bello luminoso, scopro così i contorni della pista che l'altra volta erano avvolti in un mare di nebbia. Anche la percezione di me stesso, di dove mi trovo, cambia. Con la nebbia sento di correre verso una dimensione vicina eppure ignota, oggi invece è tutto chiaro, mi verrebbe da dire "sincero". Niente misteri, luce dentro e fuori, bene così.

Le gambe giracchiano dai. Stavolta vesto il pantalone lungo Kalenji (e sì, ahimè sempre in lycra...ma ho deciso di cercare un paio di pantaloni lunghi da freeballs come piace a me) e la fedelissima t-shirt del Trail Aschero 2012, ormai consumata e sudata, ma ottima per traspirabilità. In più manicotti che fa sempre figo e il gilet dei tempi ciclistici. Ah, il motivo dei pantaloni lunghi? Nessuno in particolare, volevo solo provare la differenza con il tre quarti che devo dire...continuo a preferire come soluzione prettamente invernale.

Come anticipato, dopo qualche km via i manicotti e il gilet, e si resta in maglietta a maniche corte. A Dicembre, in Schwarzwald: spettacolo!

I km scorrono via e sempre con la cartina a portata di mano, faccio rotta verso Egerten, delizioso paesino praticamente invisibile, almeno che non ci si arrivi in deltaplano o...di corsa. Mucche ovunque, un paio di Wanderer e questo cartello:

C'è traffico...

Adesso va bene tutto, ma vi assicuro che di alci, qui da noi, non se ne vedono. Il cartello è svedese (sfondo giallo, mentre quello norvegese ha lo sfondo bianco) e stava nel giardino di un paesano. Non so perchè, ma sul momento mi ha fatto sorridere: con la testa sono tornato per un istante al 2010, al primo viaggio in Svezia per andare a trovare Ari, e ai miliardi di cartelli così che avevo visto. Bel momento!

Stretta svolta a sinistra, e imbocco il Planetenweg: si chiama così perchè di fatto è inserito all'interno di un percorso naturalistico-didattico, di quelli con i cartelloni esplicativi, ecc...Gran bel sentiero, niente da dire. Sinuoso, ondulato, dentro di me trasferisco per un attimo questa immagine ad un altro sentiero così, che tra qualche mese dovrò percorrere, e mi sento bene. Mi viene incontro un'altra Läuferin con cagnotto al seguito, scambio di sorrisi e saluto "da runner", e via.

Adesso la pista sale più decisa. E' anche un po' fangosa, ma le Grit tengono alla grande (ah giusto...'sta roba delle scarpe che non tengono su pietra bagnata - quando mai è esistita una scarpa che tiene invece: semmai nan, scala un paio di marce e stai più attento - ...menata tremenda da forum, un giorno devo scrivere pure di questo: le scarpe che "non tengono su pietra bagnata" hanno rotto il cazzo). 

Arrivo così alla collina della Scheideck, altro luogo da dove passo in BDC durante la bella stagione (a proposito di BDC, pensierino di fine anno: tornare in sella con più frequenza, mi manca un po' il vento in faccia). Ora il cielo è un po' più chiuso e c'è aria di pioggia in giro. Ma è ok. Sono in the zone e sono già oltre le due ore. E' il momento di dare un filo di gas. 

Ah giusto, l'alimentazione. Gel ogni 40 minuti (con stavolta la piacevole "sorpresa" di aver trovato digeribile pure il gusto limette, che non mi aveva entusiasmato in un esperimento precedente) e...le caramelline!!! Le bastarde arrivano proprio alla scadenza delle 3 ore. Voglio provare ad integrarle con i gel, in modo che ne costituiscano una piacevole alternativa. In breve: gel, caramelline, di nuovo gel. Funzionano, anche se vanno prese un po' più frequentemente (diciamo ogni 10-15 minuti).

Sono già oltre le tre ore e mi sento ancora abbastanza tonico. Brucio la salita dello Zeitweg direttamente di corsa (cosa impensabile anche solo un mese fa) e decido per un secondo giro sul Fasanengarten. Adesso piove pure, bello deciso, ma sempre piacevole. Sembra insomma quella pioggia tipica di mezza stagione, neppure fredda. Anzi, mi sento ancora più reinvigorito e idratato. Picchiata su Kandern, che il sogno (perchè oggi era così: un desiderio, più che un obbiettivo concreto) delle 4 ore sulle gambe si avvicina. 

Manca ancora un 15 minuti circa al gong, e l'auto è a poco più di 400 metri. Non se ne parla nemmeno. Curva secca a sinistra e via a imboccare il Vogelbacher, quanto meno il primo tratto. E' sempre tosto, ma oggi lo corro decisamente carico. Alterno anche camminata veloce, ma sento che ancora voglia di spingere. Scollinamento e toboga finale verso Kandern. 

Eccomi. 4 ore esatte.

Da qui in poi, quello che penso, che ricordo, pure che scrivo ora, è frutto del casino (nel senso del disordine) di cose che mi passano in testa.

Penso che "4 ore" sul mio cronometro non le vedevo dalla notte di Ulm (allora, mi fermai dopo 4 ore e 10 minuti, pur se zoppicavo da quasi un'ora). 

Penso che 4 ore in allenamento non le percorrevo dalla Primavera 2013, quando preparavo la mia prima (e finora unica conclusa al traguardo) ultra: la 50 km dello Swiss Jura. Curiosamente, allora la distanza percorsa fu più o meno la stessa di oggi. Ma una grossa differenza, è che allora ci arrivai per puro "dovere" da tabella, con poca poesia insomma, con poca visione. E per giunta, cotto marcio. Oggi, ci sono arrivato in euforia mistica, carichissimo e con la sensazione di avere ancora della benzina (non parlo di "velocità" o "motore" o cazzate simili: parlo proprio di voglia di andare, di piacere di correre, di morale a mille insomma.) Super.

Penso infine che oggi è una di quelle giornate così, diciamo rivelatorie. Di quelle che passano ogni tanto od ogni pochissimo. Quelle giornate in cui vorresti correre per sempre, sospeso in quella beatitudine, in quel satori (che per inteso, non è roba di SJ: è semplicemente bushido - che lo zio Scott ha però ottimamente spiegato e adattato alla corsa). 

Senti di aver trovato un collegamento, di aver chiuso un cerchio (ecco il mio pensiero a Ulm), di aver completato un tuo percorso, e capisci che davanti a te se ne apre un altro. Magari con le stesse piste, salite e discese di sempre, ma sei tu che sei diverso, che sei "nuovo". O che sei semplicemente tornato.

On Trail.

lunedì 8 dicembre 2014

Weekly report 1-7 December: il ritorno del cinghiale e un po' di sentieri.

E andiamo di report vah, che è stata una settimana interessante.

Prima però, doverosa partenza...dal fondo, da Domenica. Io non ho corso (ma ci arrivo dopo); in compenso era giorno di Trail di Portofino, e come sempre il #Terzoristoro ha dato il meglio di sè. Ma soprattutto, si è rivisto su un sentiero lui, il Cinghiale. E proprio due settimane fa avevo scritto di quanto avrei voluto rivederlo in scarpe da corsa nel 2015...beh, regalo di Natale anticipato: ogni tanto i desideri si avverano...

Amci, fratello, grande uomo e runner della madonna. Leggenda #Terzoristoro

Tornando al sottoscritto. Uscite settimanali non super esaltanti (così come il meteo: grigio e nebbia per tutta la settimana) ma se non altro almeno in quella del Martedì ho inforcato le Grit per qualche km di erba e fango su una pista che scorre giusto giusto lungo la ferrovia. L'obbiettivo era insomma quello di cominciare a lavoricchiare almeno un paio di volte alla settimana con le pantofole da trail, e poi si vedrà.

Al Mercoledì e Giovedì poi, ancora due uscite abbastanza brevi (quella del Giovedì pure un po' collinare), stavolta con le Flow, e sensazione di leggera spossatezza, più dovuta al fatto di essermi scofanato un focaccione farcito a Friburgo meno di due ore prima di correre. Non il massimo.

Comunque, si arriva in breve a Sabato, di nuovo tempo di lungo settimanale, finalmente.

Ancora cielo grigio e pioggia misto nebbia e stavolta Ari sceglie saggiamente di starsene sul divano; di conseguenza me la dovrò vedere da solo con la Foresta. Ancora trasferimento a Kandern in auto, non voglio perdere troppo tempo con l'asfalto, ho voglia di sentieri e profumo di abeti.

C'è solo un potenziale "nemico" che potrebbe sbarrarmi la strada: questo cartello.

Runner avvisato...

Che puntualmente incontro dopo poco meno di un km. Non mi interessano discorsi animalistico-olistici. Mi girano solo le scatole perchè quando c'è questo cartello, se ne accompagna subito un altro. Questo:

Runner avvisato di nuovo...

E lì non ci sono storie. Sentiero chiuso, non si passa.

Così, verificato che sia il Sauweg sia il Fasanengarten oggi sono chiusi, torno subito indietro verso Kandern, augurandomi che il fido Vogelbacher sia aperto. E così è, finalmente.

Breve pausa per bagnare i fiori (la prima di tante), mi scelgo un passo sostenuto ma regolare, e mi godo il salitone verso Sausenburg. Stavolta però, arrivato al bivio della Langehebene Hütte, decido di girare subito a sinistra, e di andare in esplorazione di una nuova pista: il Mohrensattenweg. La nebbia intanto è calata pesantemente, ma io mi godo la bellezza magica del Wässerliwald. In solitaria, con i miei pensieri e parole (lo ammetto, in certi momenti di trail running, comincio a parlottare a me stesso). Adoro correre su questi sentieri in questo periodo dell'anno, avvolti come sono da un tappeto morbidissimo di foglie, tutto è così sospeso eppure vivo allo stesso tempo. Cerco di godermi il momento, di essere parte della Foresta anche io, per qualche ora, prima che la routine degli impegni quotidiani mi riassorba dentro di sè.

Il Wässerli è bello per davvero. Il Weg si corre benissimo, vallonato e bello largo. Dopo un km circa mi si apre alla vista un immenso prato (neppure sapevo che esistesse!) pieno di mucche e vitelli. Uno spettacolo. Rallento, non voglio disturbare con i mie passi i ragazzi intenti al ruminare più estremo. In compenso non piove più, e il cielo è leggermente più chiaro. Bene così.

Oggi tra l'altro non sto girando con il gilet smanicato utilizzato nelle uscite lunghe precedenti, rimasuglio del periodo ciclistico, bensì con la maglia manica lunga come lay 1 e la giacca antivento-antipioggia direttamente sopra. Dopo i primi km di sensazione di freddo, direi che ho avuto un buon acclimatamento, anche se la combinazione continua a non convincermi del tutto: credo sia più che altro un discorso di traspirazione, essendo che io sudo sostanzialmente come un bufalo. D'Estate (e anche in buona parte del resto dell'anno) non ho problemi, visto che m piace andare molto in shirtless. Ma d'Inverno pesante è altra storia. E ad ogni modo, bene provare i vestiti in queste condizioni di "tempo inglese", tornerà utile.

Intanto continuo il mio giro. Raggiungo Sitzenkirch, stavolta "da sopra" e mi ributto subito sul rampone verso Lindenbückle (nome beneagurante :)). 2 km e mezzo che salgono decisi in mezzo al bosco, posto perfetto pure per farci qualche lavoretto speciale, tipo ripetute e roba così (fuck the tartan). Non roba per me. E in più oggi sono in modalità "lungo e costante", per cui cerco di non farmi prendere la mano e di andare in scioltezza e con continuità. Alterno corsetta e camminata decisa, e noto con piacere che spesso la seconda si rivela più redditizia della prima. Arrivato al tornantino dove lo scorso Sabato abbiamo salutato un paio di cavalli al pascolo, stavolta scambio due parole con due muratori che tirano su il tetto di un vecchio fienile. Un reciproco "Servus" e "gut gemacht" e si prosegue.

Stavolta sì che punto la Sausemburg. Voglio vedere il torrione emergere dalla nebbia dello Schwarzwald, e così è. Immagine mistica e ancora, in giro non si vede anima viva.

Picchiata secca di ritorno verso Sitzenkirch, giusto per rifarmi il sentiero dei Lama. Ritorno verso Kandern, ormai sono abbondantemente sopra le 3 ore e 30 di uscita, per oggi va bene così. Un po' di streching, e me ne torno verso casa, dove mi aspetta un pomeriggio di divano totale.

Sono contento dai. Intanto perchè continua il progresso in tempo (e distanza) trascorso sulle gambe. Ed è quello che voglio in questo periodo dell'anno e del mio percorso. Spesso si cade nell'errore di affidare troppo la valutazione del proprio allenamento ai km percorsi, o peggio ancora al passo e al ritmo che si è tenuto. Io credo invece che il "tempo sulle gambe" sia veramente importante, quasi più delle altre due grandezze. E a volte fare uno stesso percorso, ma "più piano", può essere quasi meglio, proprio perchè ci si abitua a stare di più in piedi.

E a proposito di stare in piedi. Per chiudere la settimana, una Domenica di collasso totale tra cucina e salotto. Gambe benino, ma ho sentito il bisogno di prendermi un giorno di riposo in più.

Chiudo comunque con 4 uscite e 59 km totali. Si viaggia verso il periodo natalizio, la pausa dai corsi, il panettone e tutto il resto. Va bene così.

#OnTrail

P.s: post-scriptum alimentare...a 'sto giro ho provato verso fine allenamento questa roba qua:

Gummi fuel


Al di là del capire il quando-quanto-come: questi di Powerbar sfornano cose interessanti. Se i gel dopo qualche ora vi risultano quasi indigesti, provate 'ste caramelline. Favolose!

martedì 2 dicembre 2014

Weekly report 24-30 November: very traily week!

Evvai di post settimanale. Non fregherà nulla a nessuno, ma quando mi va di buttar giù due righe sulla settimana appena trascorsa, è buon segno; vuol dire che sono sul pezzo e ho voglia. Quindi, per la gioia di grandi e piccini, via con il report.

Routine ormai acquisita, quella del Lunedì come giorno libero, al quale far seguire la tripletta Mar-Mer-Gio. Questa settimana non ha fatto eccezione, con la sola novità data dalla temperatura, stavolta scesa decisamente vicino allo zero, quantomeno nelle ore serali. Dunque lampada frontale, ben coperti, e via a metterne via una 30ina nelle tre serate feriali. Pianura e gambe sciolte, niente di che, ma comincio ad abituarmi bene anche ai km che butto nel motore ogni settimana. 

E poi, questa breve introduzione solo per arrivare alla gloriosissima giornata di Sabato, il lungo insomma, che devo dire, a 'sto giro è stato davvero spaziale.

Premessa: tempo inglese, che più inglese non si potrebbe. Nebbia, pioggerellina fine, insomma il top per sguainare le Grit e andare a giocare un po' sui sentieri, con stavolta un paio di novità. La prima: decido di saltare tutti i preamboli asfaltosi, e così faccio rotta verso Kandern direttamente in auto. La seconda novità, decisamente più "piacevole": stavolta ci sarà Ari a farmi da compagnia, pacer, scorta su MTB. Una figata insomma. Colazione giusta, e intanto ne approfitto per cominciare a provare qualcosina di pre-gara made by Powerbar (Isomax: fichissimo ed efficentissimo, ma fa pisciare come cavalli) e si parte.

E subito capiamo di aver fatto la scelta giusta. Lo splendido bosco della Scheideck è avvolto in una morbida coperta di nebbia e colori autunnali, e il tutto produce un effetto veramente magico. Inforchiamo il conosciuto Fasanengartenweg, la foresta solo per noi, uno spettacolo. I chilometri scorrono così veloci tra chiacchiere e qualche foto, e in breve completiamo l'anello di raccordo con il Heubergweg. 

Sabato la mia Scheideck era una roba più o meno così.

 Una volta di nuovo sul piazzale Sauweg, vado con la proposta: "Ruine Sausenburg?", e perchè no? Ora, "Ruine Sausenburg" a quel punto significa imboccare una breve picchiata su Kandern, e poi risalire dall'altra parte del Kardertal, attraverso il Vogelbacherweg, fino a raggiungere una splendida fortificazione, appunto un rudere, che domina questa zona di Markgräferland e che si lega ipoteticamente con lo Schloss Bürgeln poco distante. Il Vogelbacher però è pure un gran salitone, ma oggi è ok. Cerco di alternare corsetta leggera e camminata (tanto, devo "allenare" pure quella) e in breve siamo su. 

Attimi di smarrimento quando ceffiamo un paio di bivi, e quando soprattutto sentiamo in lontananza qualche sparo (è giornata di caccia, ma solo su aree ben delimitate e segnalate, nelle quali ovviamente non andiamo: semplicemente però è la Foresta che produce un mostruoso effetto eco, ma tanto meglio: altrettanto in stereo sarà arrivata alle orecchie del cacciatore la mia imprecazione in ligure stretto). 

Proseguiamo girando intorno alla torre e imboccando il Burghaldenweg: questo in Primavera è posto di trail runner e Wanderer, oggi è roba solo per noi e un paio di cavalli che pascolano poco distanti dal sentiero. Toboga di 2 km che ci porta ad attraversare Sitzenkirch, e in breve siamo sul corribilissimo Weg di ritorno verso Kandern (adoro questo pezzo: si passa accanto a un pascolo di lama, che pure stavolta ci guardano un po' incuriositi e un po' perplessi). Si risale al Sauweg, e anche se stiamo già flirtando con le 3 ore di corsa, decidiamo per un ultimo mini anello sul Fasanengarten.

E così, dopo 3h e 28 minuti, siamo di nuovo alla macchina.

Madonna che uscita spettacolosa. Mi gusto un giro di Recovery drink mentre torniamo verso casa. Lo ammetto, oggi sono davvero contento. Intanto perchè più di tre ore non le correvo da un bel pezzo. E ancor di più perchè ero con Ari in un posto fantastico a fare ciò che più mi piace.

Il giorno dopo, un 8 km a chiudere la settimana e pure tutto il mese di Novembre. Gambe stracciate, ma morale a mille. 

E per le sole statistiche, settimana da 5 uscite e 66 km totali. 

E ora, Dicembre.

Stay fueled, Stay #Terzoristoro.


lunedì 24 novembre 2014

Weekly report (double edition): deep into it - e un desiderio.

Eh già, enorme pigrizia e frenesia quotidiana mi hanno impedito nella scorsa settimana di trovare il tempo per mettere giù un po' del mio diario di viaggio. Provo a rimediare e dunque...doppio report settimanale.

Week 10-16 November

Come accennato, pensato e voluto, questa doveva essere la settimana di miniscarico successiva al primo miniciclo di tre settimane nelle quali ho aumentato progressivamente la distanza percorsa. Avrei voluto in fin dei conti mantenere il numero classico di uscite settimanali (5 in totale) ma percorrere qualche km in meno in totale, e soprattutto riposare bene: ovvero, mangiare come un aratro e dormire come un ghiro.

Risultato: un casino.

Con il "peccato originale" del non aver avuto assolutamente voglia di uscire al Martedì (dopo la prevista pausa del Lunedì), ho finito piano piano con l'inchiavarmi con le uscite, in quanto a distanza e intensità.

Al Mercoledì ne è così uscito un bel "double": una mezz'ora la mattina e un'oretta scarsa la sera. Entrambe le uscite su terreno abbastanza pianeggiante, ed entrambe con una sensazione di appesantimento e poca freschezza. E questo in sostanza, perchè pure l'obbiettivo di un buon riposo, almeno nella prima parte della settimana, era andato a farsi benedire. Comunque muovere le gambe va sempre bene, qualcosa di buono ne esce.

Altro scazzo generale tra Giovedì e Venerdì, un po' per impegni vari (beer time, nemmeno malaccio) un po' per la frenesia tipica della vita da pendolare.

E così sono arrivato senza accorgermene a Sabato. La giornata del lungo. Tempo miserabile, freddo umido misto pioggia, cielo grigio, una bellezza insomma. Ma tutto fa, e così: su gli abiti invernali, il fido Salomon a caricare quel po' di cibo, e via alla ricerca delle tre ore sulle gambe. Ennesima cavolata della settimana, l'aver voluto stavolta fare solo asfalto, rinunciando perfino ad indossare le scarpe trail. Risultato: due palle pazzesche, pessime sensazioni e gambe piuttosto molle. Arrivato a casa ero veramente consumato, anche perchè avevo provato la soluzione del "solo acqua" nell'handheld (quella che mi costò già il Ticino nel 2013) in luogo dei sali. No, decisamente non fa per me. Poco, magari insieme con un'altra handbottle davvero di solo acqua, ma io qualcosa di salino nelle borracce lo devo portare. L'hyponatremia resta lontana, ci mancherebbe, ma è comunque una sensazione spiacevole. Però, nonostante tutto, alle 3 ore ci sono arrivato, di pura testa, e vedendoci qualcosa di positivo: massì, l'ultra non può essere sempre Powerbar e fiori.

A proposito di Powerbar: se non altro prosegue bene il mio adattamento con i gel fruttosi, e devo dire che mi sto letteralmente innamorando dei gusti Mango-Passion Fruit e Tropical Fruit (ma ammetto che pure Banana-Strawberry non è affatto male).

Domenica infine, uscita serale (quasi notturna) in compagnia di Ari a farmi da "pacer" su due ruote. Discorsi e pensieri che lasciano la testa, e gambe che si alleggeriscono. Si parla di un'eventuale rivincita a Ulm, ma scoprirò poi il giorno dopo che nel 2015 non vi sarà alcuna notte di ultra a Blaustein. Poco male, le idee alternative bollono già in pentola.

Comunque, per gli inutilissimi totali, settimana da quattro uscite, con una 50ina di km percorsi in totale.

Week 17-23 November

Molto meglio, dai. Gli effetti positivi dell'uscita di Domenica sera (fantastico scoprire come a volte in piccolissimi momenti possa ripararsi un'intera settimana) si sono trascinati bene dentro una nuova tappa sul mio sentiero.

Così, al Martedì una bella ora piena, di sera, nel mio assetto preferito: lampada frontale e shirtless. Si stava da dio. In più, una favolosa pioggina autunnale a rendere l'aria buia di campagna quasi psichedelica. Super.

Martedì, leggerissimo scarico, una 50ina di minuti qui intorno, ancora gustandomi l'aria della sera, ancora con una temperatura spettacolare.

Giovedì, terzo giorno consecutivo e terza uscita consecutiva con il fascio della frontale a illuminare il Radweg. Stavolta un po' più stanco delle altre giornate, ma ci può stare. Circa 1h e 15, con tanto di fermata a un paio di fontane e godimento di un paio di fantastici podcast made by TRN.

Venerdì ovviamente riposo, pronti e carichi per il lungo del Sabato.

Sabato: giornata semplicemente spettacolare. Al mattino una nebbiolina soleggiata rendeva il Riedlinger Weg un posto quasi sospeso nel tempo, davvero indescrivibile. Poi è uscito il Sole di prepotenza, ed è stata una goduria. In T-Shirt maniche corte, con solo i manicotti per la prima ora, mi sono goduto così un po' di sana foresta. In più, di nuovo con i sali nella borraccia e in generale un po' più carico di energia (tradotto: 'sta settimana ho pure mangiato di più) mi sono risentito nuovamente pieno e presente sulle gambe. E poche musse, quando sei in giornata, anche una corsa di per sè gloriosa te la godi meglio. Così alla fine un 2h e mezza abbondanti, con pause e tutto il resto, testa leggera e gambe libere. Bene così.

Domenica poi, chiusura "classica" con gli 8 km della mattina, ancora con un meteo davvero favorevole. In più, in compagnia di Ari, enorme godimento. Una chicca, il papà che corre col figlioletto che avrà avuto 10 anni mal contati, esaltatissimo quando ci siamo incrociati un paio di volte, ed è stata tutta una festa di saluti e incitamenti. Alla grande.

In totale quindi, ho rimesso insieme 5 uscite, per una 60ina di km totali. Cifre certamente non esaltanti nè cazzutare, ma chissenefrega. Mi importa il fatto che sto cominciando con l'avere la buona abitudine del lungo settimanale (cosa che è un po' mancata quest'anno), che mi diverto e che è ok. Avanti così.

On trail.

 P.s: un ringraziamento a tutta la mia crew per aver letto e apprezzato le mie pagelle "alternative" della stagione appena conclusa. Avevo però scordato due cose:

Il premio Presidente dell'anno, che non può andare che a quest'omino qua

Photo courtesy TerzoRistoro VertiKal Richelieu 2014

e fidatevi, questa NON è certo la sua foto più rappresentativa di quest'anno (cercatela semmai nell'album VertiKal Roccaro 2014 del fotografo ufficiale #Terzoristoro Daniele Nicoli). Però se volete una grande storia, di cazzutaggine, amore per la corsa, per la vita e per una buona birra (anche due), godetevi il suo racconto del Trail del Monte Casto di quest'anno. Merita per davvero.

E per concludere, un auspicio-desiderio-sogno.

Indipendentemente da cosa ci riserverà il 2015, da dove correremo o da cosa faremo, c'è un ragazzo che voglio assolutamente rivedere su un sentiero:

Bring back The Cinghial. Photo courtesy by MC-Blackmagic







mercoledì 19 novembre 2014

L'Oscar del Trail...ha rotto il cazzo.

Eccoci qua. Dopo lunga e tormentata gestazione, è tempo di assegnare i premi di fine stagione, o perlomeno di tirar fuori qualche nome che quest'anno ci ha fatto godere pesantemente. E visto che in questo periodo è tutto un casino di forum e discussioni internautiche varie su "Il più forte del 2014", "Trail runner dell'anno", "lo zucchino più lungo del mondo", ecc.., mi sono deciso pure io a stilare le mie personalissime classifiche, che in quanto tali, sono assolutamente INdiscutibili e INopinabili...;)

Di seguito quindi butterò giù un paio di categorie a caso con due o tre mie preferenze (perchè detesto la ricerca a tutti i costi di un numero 1 assoluto), ovviamente motivate. Non interessa nulla a nessuno (perchè diciamolo: l'Oscar del Trail et similia hanno rotto il cazzo) ma mi piace lo stesso. Quindi, via con le categorie.

Atleta dell'anno (maschile) internazionale

Rob The Beard Krar: il classico dollaro educato. Neppure sto a dirvi cosa ha fatto il barba quest'anno. Su tutto, la doppietta WS-Leadville.

Photo courtesy Runner's World

Thomas Green: 28 anni dopo il Grand Slam datato 1986, completare di nuovo le 4 Majors dell'Ultrarunning americano (Old Dominion, Western States, Leadville e Wasatch) alla bell'età di 63 anni, è roba da stomaco forte. La perla a mio avviso resta proprio il suo arrivo di Auburn, un'ultima posizione di una bellezza e di una purezza assolute. Bravo zio Tom.

Tom è quello a destra. Foto d'epoca. Photo courtesy IRunFar.com

 Jimmy Dean Freeman: per il suo Six Hundo Challenge. Per lo stesso motivo descritto sopra, in questo caso con la chicca delle 6 "100 miglia" (le 4 di cui sopra più la tremenda Angeles Crest 100 e la Vermont 100), il tutto in poco meno di 3 mesi...Menzione speciale anche per Andy Kumeda, lui pure autore di questa stratosferica impresa.

Photo courtesy Trail Runner Nation

Atleta dell'anno (femminile) internazionale

Sally Mcrae: il suo 10° posto alla Western States è qualcosa di spettacolare, per come è maturato, per la runner che è e per la storia che c'è dietro. Fatevi un giro sullo spettacoloso Western Time di Billy Yang (si trova facile su YT: non ne escludo neppure una recensione in futuro) per capirne di più. Inoltre, è una ragazza simpaticissima, gentilissima e tostissima. Vai Sally!

Photo courtesy scrrenshot from Western Time (Billy Yang Films)

Traci Falbo: freschissima di record americano sulla distanza delle 100 miglia (consegnato alla storia il tempo di Jenn Shelton). Chiudere in 14:45 è roba per pochissimi. Impresa goduriosissima.

Stephanie Howe: perchè è mia follower su Twitter...?Perchè ha stradominato la Western quest'anno...?naaa...facciamo così, vi lascio una sua foto, trovatelo da voi il perchè...;)

Photo courtesy Spirito Trail

Atleta italiano dell'anno (maschile)

Oh adesso tutto diventa più facile. Anzi no, visto che dovrei tirar giù almeno una decina di preferenze per ogni categoria. Comunque vado un po' a caso, e con un po' di sforzo ne trovo 3 - ma se riscrivo domattina, son sicuro me ne vengono in mente altri tre completamente diversi).

Davide Grazielli: il Black sarebbe stato un ottimo candidato, visti i risultati alla Lakeland (a mio avviso, una delle sue più belle prestazioni di sempre) e sui Pirenei. Pesa certamente come un macigno la squalifica maturata al Quadrifoglio a causa del disturbo alla quiete pubblica provocato tramite Ghetto Blaster la sera prima della manifestazione, ma una menzione la merita comunque, perchè quando si tratta di sedersi con le gambe sotto al tavolo davanti ad una buona IPA, il ragazzo martella pesante (pensandoci, un Bier War con mio cognato sarebbe davvero qualcosa di epico).

Sono bei momenti...Photo courtesy Forum Quotazero

Giuseppe Cancemi: il Sensei. Serve altro? Stagione mostruosa, in Liguria si stanno inventando gare ogni weekend pure di poter dire "per una volta non è venuto" e invece niente: quasi ogni Domenica il ragazzo si è spillato il pettorale ed è andato a spiegarne un po'. Il CroMagnon a troneggiare su un'annata davvero memorabile.

Photo courtesy by Sensei on FB
Luca Balestrini: e no, al cuore non si comanda. Se devo proprio dire UNO che veramente mi ha dato godimento, io scelgo il Bale. Il suo Morenic Trail, con debutto sulla tripla cifra, resta roba veramente intensa e a mio avviso, è pure "l'impresa dell'anno". Perchè sto ragazzo ha una passione, una cazzimma e una testa senza eguali. Nient'altro da dire. 

@Morenic Photo courtesy Bale

Atleta italiano dell'anno (femminile)

Lotta accesissima anche qui, e anche qui mi risulta difficilissimo trovare 3 candidate ben determinate. Metto giù quelle che mi vengono in mente a cuore.

Alessandra "Lady Mazzu" Cuomo: che spettacolo. La sua OCC (debutto sulla distanza, e parliamo comunque di una prima stagione completa di trail running) è stata straordinaria. Ha dimostrato una durezza mentale esagerata, certamente dote sua e pure favorita dalla vicinanza di uno dei più grandi guru-runner genovesi (ecco, il Fede, un altro papabile al titolo di cui sopra). Brava davvero, non vedo l'ora di godermi la sua prossima stagione.


Photo courtesy Alessandra Cuomo


Serena Pruzzo: e sì, la nostra Sere. Autrice di un'impresa fantastica, come l'aver portato a termine il tremendo Porte di Pietra. Non lo raggiungi quel traguardo, se non hai due huevos così. Non avevamo nessun dubbio al riguardo, e ora che la ragazza si è sbloccata definitivamente sulle distanze ultra, per le altre si fa grigia.


Photo courtesy Paolo De Lorenzi

MC Ferrero: e chettelodicoaffare. Dunque, in breve: Morenic Trail, sorriso, seconda assoluta. Il tutto, va detto, NONOSTANTE il suo allenatore. 

Photo courtesy Black/MC

 Una nota a questo premio: questo 2014 può dirsi tranquillamente "l'anno delle ragazze". Sono state tutte semplicemente favolose (per questo ribadisco: ne ho "estratte" tre, ma potevano essere almeno una dozzina).

E per concludere questo delirio pomeridiano-autunnale, ancora due premi speciali.

Premio "Pirla dell'anno".

Perdonate l'autoreferenzialità, ma c'è solo un vincitore:


E' importante passare sempre inosservati...



 E soprattutto, il Premio "Crew dell'anno", che dovrebbe forse chiamarsi "Crew del secolo, del millennio, dell'era geologica". Anche qui, unico e incontrastato vincitore.


Roccaro Night 2014

Perchè diciamocela tutta, e qui scatta la morale di tutto il post. Nulla di tutto questo, nulla della nostra corsa, dei nostri sogni realizzati o solo pensati, nulla di ogni cazzo di chilometro percorso sul nostro sentiero, nulla della nostra corsa sarebbe possibile se a guidarci non fosse la voglia di stare insieme, farsi una sudata e scolarsi due birre.

Tutto il post è un mio ringraziamento al #Terzoristoro, alla mia crew, all'appartenenza...e non servono altre parole.

Il 2015 è alle porte. Tanti dubbi, una certezza: #Terzoristoro ci unisce.

Come sempre, On Trail.

Manu



lunedì 10 novembre 2014

Weekly report 3 - 9 November: Building The Momentum

Settimana in chiaroscuro. Iniziata abbastanza miseramente, proseguita in miglioramento e conclusa bene. Buttiamo giù due righe.

Lunedì è stato veramente un giorno tosto. Anzitutto si riprendeva il ritmo all'Instituto dopo la settimana di pausa dai corsi. Inoltre, giornata senza corsa e senza bici, ma con in compenso tante ore di scrittura e PC. Non il massimo insomma, occorreva subito invertire il trend.

Martedì mi sono finalmente riallacciato le fide Flow per 1 oretta scarsa qui intorno. Sensazioni non eccezionali. Il ginocchio in particolare ha dato un po' di fastidio, e in generale sentivo una certa mancanza di concentrazione e visione: insomma, una corsa che neppure mi sono goduto molto. Domani è un altro giorno.

Mercoledì in effetti, è stato "un altro giorno". Anzitutto è arrivato finalmente il freddo spaziale tanto promesso e previsto. In più, una pioggerellina sottile che fa tanto Inghilterra a bagnare il tutto. Insomma, condizioni ideali per cominciare a provare un po' di materiale in vista di SDW. E così, grande inaugurazione del guscio antipioggia Kalenji (come tutto il mio abbigliamento: dovrei ormai essere quasi socio di maggioranza del Decathlon) arrivato per il compleanno. Non male, davvero. Copre il giusto, certo si suda molto, ma lì starà a me trovare la giusta combinazione tra maglia a rete e strati superiori (va detto: la roba Kalenji è anche buona, ma quanto a traspirabilità, specie dopo moltissimi lavaggi, lascia un po' a desiderare). Comunque dicevo: gran giro piovoso sulla collina intorno a casa, una 10ina di km moooolto tranquilli, sensazioni in netto miglioramento e ginocchio apparentemente ok.

Giovedì mattina (complice il mostruoso sciopero dei macchinisti DB, altra pausa dai corsi, stavolta "forzata"), mi sono concesso un'uscita con Ari: Sole e tempo secco, ma davvero molto freddo. Provato ancora il guscio, stavolta come antivento: gran sudata, il che significa che in condizioni di bel tempo a Worthing, dovrò pensare a qualcosa di più "leggero". Però devo dire, uscita davvero gloriosa. 9 km, con il debutto di Ari su una salita trail "vera" (e relativa discesa). Per me inoltre, terza uscita consecutiva (avevo qualche dubbio dopo i km percorsi al Martedì). Bene così.

Venerdì giornata lavorativa a Luzern. Che città fantastica. Runner ovunque in riva al lago, il Pilatus a troneggiare su tutto, il tutto condìto da un meteo spettacolare.


Venerdì ho visto più o meno questo...

Sabato: ricaricate le batterie con una dose di favoloso cioccolato Läderach (provare per credere: costicchia un po', ma per una volta ne vale davvero la pena), e con una serata da tregenda a base di pizza e divano, è tempo dunque di lungo settimanale. 


Puro godimento.

Su le Pure Grit (con le quali sto trovando sempre più feeling: scarpa geniale, innovativa per "l'epoca" in cui è uscita, davvero super) e via in direzione foresta. Un paio di sentieri nuovi, stavolta ammetto un po' troppo asfalto per i miei gusti (ho ceffato un paio di incroci), ma va bene così (così si allenano pure quei noiosissimi tratti in bitume davvero onnipresenti in qualsiasi manifestazione di trail running, che non sia organizzata dal Sensei, sia chiaro). Inoltre ne ho approfittato per continuare a provare alcuni espedienti mangerecci, un po' consigliato dallo spirito guida Blackmagic e un po' con un po' di fida esperienza ciclistica. Mi sto trovando bene con i gel Powerbar fruttosi, che trovo più digeribili nei gusti Banana-Strawberry e Red-Punch Fruit. Devo ancora provare il Mango-Passion Fruit, credo che domani farò un salto dallo spacciatore ufficiale Powerbar per una spesa veloce. Comunque alla fine sono saltate fuori quasi 3 ore sostanziose, con gli ultimi 20 minuti un po' più solidi. Sensazioni buone e umore alto per tutto il giro; non faceva neppure troppo freddo e così ho potuto trottare con i collaudatissimi pantaloni "tre quarti" (che detesto in quanto "aderenti", ma questo passa al conv...ehm, al Decathlon) e in maglia maniche lunghe leggera. Ovviamente, il fidato Salomon in spalla che, devo dire, comincia a darmi però qualche problema con la tasca anteriore, che mi rimbalza un po' sul fianco (alla fine avevo in effetti un po' di arrossamento proprio lì). Non il massimo, devo trovare assolutamente un sistema per tenere il tutto fermo: ma per ora è ok. Comunque lungo portato a casa (il terzo nelle ultime tre settimane: altra cosa positiva) e si va avanti. Ah dimenticavo: alla sera, un altro giro di Unbreakable. Film davvero super, ma magari ne scriverò più avanti una mini recensione

Domenica: per chiudere la settimana, una corsetta tranquilla all'alba prima di colazione. Gambe un po' sciacquate dal giorno prima, ma una 50ina di minuti nel silenzio del paese ancora dormiente sono saltati fuori.

Chiudo quindi la settimana con 61 km, sempre in 5 uscite (mi piacerebbe mantenere questo numero di uscite settimanali, almeno per un po'). Contento, sono riuscito in queste tre settimane a costruire un piccolo momentum, del quale spero di raccogliere i frutti più avanti. Ora mi aspetta una settimana di relativo scarico. Vediamo un po'.

Sempre e comunque, on trail.

domenica 2 novembre 2014

Weekly report 27 October - 2 November: Run&Beer

Settimana piuttosto interessante, favorita da un tempo quasi primaverile e dalla pausa lavorativo-scolastica autunnale. Momento ideale per farsi qualche giorno in Baviera dai suoceri, e affrontare a testa libera le abbondanti mangiate&bevute che ne sono seguite. Ma andiamo con disordine.

Domenica ho tenuto le gambe 6 ore in auto, tanto ci vuole per attraversare mezza Svizzera, godersi gli splendidi paesaggi del Bodensee e dell'Allgäu e raggiungere Landshut, città natale di Ari dove ancora abita il resto della famiglia. Alla sera subito la prima sfida: Schweinebraten mit Knödeln (go vegan or go home...a 'sto giro ho preferito home...) affogato in un sugo da urlo e opportunamente innaffiato da una fresca Augustiner (debutto assoluto per me con questa ottima monacese). Inutile per me seguire il cognato, decisamente di un altro livello: mi sono così accontentato di un paio di giri senza forzare, anche perchè ero discretamente cotto dal viaggio.

Il mattino dopo, Lunedì, finalmente ho riallacciato le scarpe (le Flow, con le quali ho corso tutta la settimana, ritrovando tra l'altro un po' di feeling dopo le uscite non eccezionali di qualche giorno fa, decisamente dovute alle gambe pesanti più che ai materiali), e mi sono goduto una splendida uscita di 1 ora consecutiva con Ari (la prima volta che corriamo insieme così a lungo). Inutile dire che sia già ora il più bell'allenamento dell'anno. Abbiamo così percorso la ciclabile della Flutmulde, il canale di compensazione delle acque alte del fiume Isaar, tra pattinatori, ciclisti, gente a passeggio e ragazzi impegnati in playground con l'Hockey su prato (in entrambe le versioni qui, è sport cittadino). Ottima uscita, sensazioni discrete e gambe felici di trottare un po'.

Martedì mattina è stato invece tempo di sostituzione delle gomme estive con un treno di pneumatici invernali (altro sport nazionale) e di collaudo della carrozza. Tutto ok, ma la mattina è poi volata. Al pomeriggio però mi sono preso il mio personale Feierabend e sono tornato sul canale, stavolta in solitaria, mp3 su e pensieri in libertà. 45 minuti godendomi l'aria del pomeriggio e ingarellandomi con un paio di ragazzini in bici contenti di farmi da pacer su ruote (mi fa impazzire la vena sportiva di questo popolo).

Mercoledì, altro giro di cambio gomme (stavolta, all'Audi del suocero), ma pure una ottima passeggiata nell'Allstadt di Landshut condìta soprattutto da un rito al quale non rinuncio proprio: la spulciata in libreria, e relativo shopping. Infine, altra uscita in compagnia di Ari, e altro giro sull'ora completa. Le gambe non erano neppure malaccio, e sono stato soprattutto contento di aver assorbito bene il lungo di Sabato (fino a Martedì in effetti sentivo un po' di indolenzimento al piede snxt, più dovuto alla presa di confidenza con le Grit che altro).

Giovedì, The Day. Il mio compleanno. Giornata di assoluta pausa dalla corsa, ma trascorsa con una splendida gita a Monaco (e altro giro in libreria), non prima di essermi sbranato qualche fetta della favolosa crostata di prugne made by suocera. Passeggiate, discorsi, e sms di auguri degli amici dall'Italia: perfetto. Alla sera poi, devastazione totale in pizzeria ("la Strada", facile indovinare quale fosse la lingua ufficiale del locale): tenendo fede al mio metodo di scelta della pizza (guardare il menù da una prospettiva aerea: scegliere subito la pizza con il nome del locale - la specialità della casa, insomma - oppure quella con la riga degli ingredienti più lunga - ovvero, la più carica): a questo giro coincidevano entrambe le opzioni, e quindi mi sono tuffato su una leggerissima pizza "La Strada": un inferno di gorgonzola, cipolla, peperoncini e salame piccante. Il tutto ancora una volta accompagnato da un giro di Augustiner (davvero notevole). Per chiudere, altra tradizione: panna cotta. Pancia piena e testa felice, via a nanna (pancia un po' tanto piena in effetti, non ho dormito quasi nulla, ma ne valeva la pena).

Venerdì: tempo di lungo settimanale. E pure tempo di terza uscita con Ari. Decido così di unire le due cose, anche perchè ho un po' di calorie da smaltire, e una bella sudata è quanto di meglio si possa desiderare. Quindi si è cominciato con un'oretta facile, tra chiacchere e burp, con il piacere dell'arietta del mattino, anche se si capiva già che sarebbe venuta fuori una giornata spettacolare. Accompagnata Ari a casa (per lei tre uscite di 1 ora questa settimana, orgoglio a fondoscala!), ho deciso che ora era tempo di mettere un po' di lavoro nelle gambe. Giro il visierino e su le cuffie, faccio rotta verso il mio home spot di queste parti, le colline intono a Landshut. Temperature favolose, si va in shirtless (non così normale, a fine Ottobre da queste parti).


'Ste salite ti cucinano per bene

 Le gambe sembrano girare un po' meglio adesso, cerco un po' di ritmo di passo e respiro e soprattutto cerco di trottare su tutte le salitelle. Cosa che sorprendentemente mi riesce. Passo così alla cappelletta di Gstaudach (mio luogo totemico) e poi giù in mezzo ai campi. 



That's Bayern



Piacevolissimi incontri

 Saluti ai contadini che fanno su terra per l'Inverno, mi prendo pure una pausa per godermi il momento. Fantastico. Questa volta riesco pure a mantenere una discreta costanza, anche se intorno al 21 km avverto un leggerissimo bonking, più dovuto alla "fine" delle scorte energetiche della sera prima, al quale rispondo con un bel km in allungo, prima del meritato cool-down. Alla fine 2ore e 27, come pensato e voluto, molto contento. Al pomeriggio poi, passeggiata di recupero in mezzo alla campagna con tanto di tramonto spettacolare.

Sabato: tempo di tornare a casa. E quindi tempo di altro giro in auto. Al pomeriggio però, appena posate le valigie, non mi nego una 50ina di minuti dalle mie parti, sulle mie piste. Ritrovo così l'aria di casa, e mi godo i pensieri e i ricordi di questa splendida settimana.

Domenica: eh già, pare che questo weekend non voglia proprio accettare il brutto tempo. E così, ancora meteo fantastico. Cosa c'è di meglio di un'uscita leggera in MTB, per fare girare le gambe e il cuore, e godersi l'abbraccio dello Schwarzwald. 



Pieno Autunno



Adoro i colori di questa stagione

Una 90ina di minuti, prima di raggiungere casa e affondare le forchette in un ottimo risotto. Pomeriggio di divano totale e NYC Marathon (ovviamente, tifando il grande Meb).

Complessivamente, una settimana da 58 km in 5 uscite, con un buon lungo in mezzo. Ma soprattutto qualche giorno di vera ricarica. Quello che volevo. E ora sotto con Novembre.


On trail.

 


sabato 25 ottobre 2014

Weekly report 20-26 October...searching the trail.

"I am now even more confident in my training plan and I am looking forward to waking up at 5 am every day until the next race! And then do it again". Well no, that's not mine. It's simply a quote from my mate @Luigi's Garmin Kingston Race's recap. I loved it and I decided to dedicate this week to this sense of passion, dedication and drive that makes a runner "something" pretty special. Well done dude, keep digging deep and chase it!

And now, a super short week recap. Well, it's my first attempt with this kind of blogging, so have patience and deal with it anyway.

That was in fact a special week, being in few words the first one of a kind of "plan" (man...I've always hated this word) looking far to SDW50 in April 2015. In my season pause, I've decided that Dr. Kasus ("make what you want when you want") wasn't this time enough, and I probably needed a bit of...yeah, strategy, to try to fix something that in the last season went not so good and to build a decent form for next Spring.

On Monday, I've already written about that. Super easy run on the hills around home, 1 hour circa, meeting my favourite running mates (cows, horses, etc) and enjoing the smell of wine a stuff (grape-gathering time). Nice evening run anyway.

On Tuesday...well, I've repeated. A bit less essentially (ca. 50 minutes) and flat (but yes, again on the ground). and again, try to hear it, I mean the connection between strides and breath, no mp3 or other devices. Just me, and I felt good.

On Wednesday, hilly course but this time with Garmin, just to track the distances and prepare some circuits for next season. Yeah, I felt good again but...I have to say, at the end of the run (1 hour circa) I began to fee my feets a bit...heavy. Don't know why, simply I've found my shoes (the extraordinary Brooks Pure Flow 3, that have this week destroyed the 1100 km total distance, and counting) like very little "stones" to my feet. Maybe was just that sensation of tired legs at the end of a 3-days streak, and I was still not habit after late-Sommer problems (fractured shoulder and calf's contracture). So, when I was just 400 mt far from home, I've decide to take shoes off and go home on my socks, essentially "barefoot" but protected anyway. I walked and I've even tried to run, veeeery light, a few meters, that walked again. I tell you what: it was one of the best feelings ever. I felt...I don't know, like "free", essentially I could feel again the ground under my feet, and the became very sensible to it. Nice experience. And I wanna to try it again.

So on Friday (Thursday was a simply off-run day) I drove to Decathlon Mullhouse to find a pair of those Devil's tools 0-drop or stuff like that. And I've found 'em. For 8 Euro (yep, eight euro), a pair of nice sisters, which aren't even running shoes, but have to admit, love the colours. I tried them, and I've felt them like a glove. In few words, I've decided to give natural running a possibility, also after a first read of Dr. Romanov's The Running Revolution, that gives a pair of good tips if somebody want to try to work with running technique and things like that. It's a very interesting book anyway, have a look if you can get it. But hey, I'm not saying that now I'll run only 0-drop or fore-foot, I know that it's a very long process, and I'm totally concentrated on my Downs target. But you know, curiosity is a desease to me, so...wait and see.

Here comes the revolution...Admit, they "scare" me a bit.


On Saturday (yep, today), I've finally taken my Pure Grit for a great trail running morning. Because, in Worthing will be a trail-thing, a very long trail thing, and I need absolutely to begin to try nutrition, gear, shoes and...legs and be prepared to it.


 
Talking about gear...a bit of mine...

 It was an amazing morning run. Bit more of 3 hrs., 30 km and a lot of fun. Schwarzwald is so awesome, especially with these unique Fall colours. Very hard to explain, you simply have to get the chance to visit it, to understand. It was such a long time that I didn't run consistenly, on the trails, on my own. Great experience, and here's a pair of pics about it.

First of all...plannig the route...yep, I'm a maps addicted!


Second....choosing right clothes...yep, two runners-cyclers and a lot of laundry...


 
Finally...on it!


 
"So..are ya telling me you're a runner...?"



 
"Ya know what...I don't give a sh@t...Mooouuuuuhhhh"


 
Must say, I love this place!


Better said...this place drives me crazy...or crazier as usual...

Have to say, originally weekend's program should be 20 km today and 10 km tomorrow, but at the end I've decided to get a single shot (an a bit more km's) because tomorrow I'll drive to Bayern for a Fall-holiday week (typical German, but very nice at this time of the year). Cakes (my birthday's coming), relax, walks and obiouvsly...run!

P.s: told about running books: this week I've finally got my copy of "Running on Empty" by ultrarunning legend Marshall Ulrich. Make something good: find and read it. One of the best running-life stories that I've ever read yet.


...no words...

See ya...on trail!

Manu