lunedì 24 novembre 2014

Weekly report (double edition): deep into it - e un desiderio.

Eh già, enorme pigrizia e frenesia quotidiana mi hanno impedito nella scorsa settimana di trovare il tempo per mettere giù un po' del mio diario di viaggio. Provo a rimediare e dunque...doppio report settimanale.

Week 10-16 November

Come accennato, pensato e voluto, questa doveva essere la settimana di miniscarico successiva al primo miniciclo di tre settimane nelle quali ho aumentato progressivamente la distanza percorsa. Avrei voluto in fin dei conti mantenere il numero classico di uscite settimanali (5 in totale) ma percorrere qualche km in meno in totale, e soprattutto riposare bene: ovvero, mangiare come un aratro e dormire come un ghiro.

Risultato: un casino.

Con il "peccato originale" del non aver avuto assolutamente voglia di uscire al Martedì (dopo la prevista pausa del Lunedì), ho finito piano piano con l'inchiavarmi con le uscite, in quanto a distanza e intensità.

Al Mercoledì ne è così uscito un bel "double": una mezz'ora la mattina e un'oretta scarsa la sera. Entrambe le uscite su terreno abbastanza pianeggiante, ed entrambe con una sensazione di appesantimento e poca freschezza. E questo in sostanza, perchè pure l'obbiettivo di un buon riposo, almeno nella prima parte della settimana, era andato a farsi benedire. Comunque muovere le gambe va sempre bene, qualcosa di buono ne esce.

Altro scazzo generale tra Giovedì e Venerdì, un po' per impegni vari (beer time, nemmeno malaccio) un po' per la frenesia tipica della vita da pendolare.

E così sono arrivato senza accorgermene a Sabato. La giornata del lungo. Tempo miserabile, freddo umido misto pioggia, cielo grigio, una bellezza insomma. Ma tutto fa, e così: su gli abiti invernali, il fido Salomon a caricare quel po' di cibo, e via alla ricerca delle tre ore sulle gambe. Ennesima cavolata della settimana, l'aver voluto stavolta fare solo asfalto, rinunciando perfino ad indossare le scarpe trail. Risultato: due palle pazzesche, pessime sensazioni e gambe piuttosto molle. Arrivato a casa ero veramente consumato, anche perchè avevo provato la soluzione del "solo acqua" nell'handheld (quella che mi costò già il Ticino nel 2013) in luogo dei sali. No, decisamente non fa per me. Poco, magari insieme con un'altra handbottle davvero di solo acqua, ma io qualcosa di salino nelle borracce lo devo portare. L'hyponatremia resta lontana, ci mancherebbe, ma è comunque una sensazione spiacevole. Però, nonostante tutto, alle 3 ore ci sono arrivato, di pura testa, e vedendoci qualcosa di positivo: massì, l'ultra non può essere sempre Powerbar e fiori.

A proposito di Powerbar: se non altro prosegue bene il mio adattamento con i gel fruttosi, e devo dire che mi sto letteralmente innamorando dei gusti Mango-Passion Fruit e Tropical Fruit (ma ammetto che pure Banana-Strawberry non è affatto male).

Domenica infine, uscita serale (quasi notturna) in compagnia di Ari a farmi da "pacer" su due ruote. Discorsi e pensieri che lasciano la testa, e gambe che si alleggeriscono. Si parla di un'eventuale rivincita a Ulm, ma scoprirò poi il giorno dopo che nel 2015 non vi sarà alcuna notte di ultra a Blaustein. Poco male, le idee alternative bollono già in pentola.

Comunque, per gli inutilissimi totali, settimana da quattro uscite, con una 50ina di km percorsi in totale.

Week 17-23 November

Molto meglio, dai. Gli effetti positivi dell'uscita di Domenica sera (fantastico scoprire come a volte in piccolissimi momenti possa ripararsi un'intera settimana) si sono trascinati bene dentro una nuova tappa sul mio sentiero.

Così, al Martedì una bella ora piena, di sera, nel mio assetto preferito: lampada frontale e shirtless. Si stava da dio. In più, una favolosa pioggina autunnale a rendere l'aria buia di campagna quasi psichedelica. Super.

Martedì, leggerissimo scarico, una 50ina di minuti qui intorno, ancora gustandomi l'aria della sera, ancora con una temperatura spettacolare.

Giovedì, terzo giorno consecutivo e terza uscita consecutiva con il fascio della frontale a illuminare il Radweg. Stavolta un po' più stanco delle altre giornate, ma ci può stare. Circa 1h e 15, con tanto di fermata a un paio di fontane e godimento di un paio di fantastici podcast made by TRN.

Venerdì ovviamente riposo, pronti e carichi per il lungo del Sabato.

Sabato: giornata semplicemente spettacolare. Al mattino una nebbiolina soleggiata rendeva il Riedlinger Weg un posto quasi sospeso nel tempo, davvero indescrivibile. Poi è uscito il Sole di prepotenza, ed è stata una goduria. In T-Shirt maniche corte, con solo i manicotti per la prima ora, mi sono goduto così un po' di sana foresta. In più, di nuovo con i sali nella borraccia e in generale un po' più carico di energia (tradotto: 'sta settimana ho pure mangiato di più) mi sono risentito nuovamente pieno e presente sulle gambe. E poche musse, quando sei in giornata, anche una corsa di per sè gloriosa te la godi meglio. Così alla fine un 2h e mezza abbondanti, con pause e tutto il resto, testa leggera e gambe libere. Bene così.

Domenica poi, chiusura "classica" con gli 8 km della mattina, ancora con un meteo davvero favorevole. In più, in compagnia di Ari, enorme godimento. Una chicca, il papà che corre col figlioletto che avrà avuto 10 anni mal contati, esaltatissimo quando ci siamo incrociati un paio di volte, ed è stata tutta una festa di saluti e incitamenti. Alla grande.

In totale quindi, ho rimesso insieme 5 uscite, per una 60ina di km totali. Cifre certamente non esaltanti nè cazzutare, ma chissenefrega. Mi importa il fatto che sto cominciando con l'avere la buona abitudine del lungo settimanale (cosa che è un po' mancata quest'anno), che mi diverto e che è ok. Avanti così.

On trail.

 P.s: un ringraziamento a tutta la mia crew per aver letto e apprezzato le mie pagelle "alternative" della stagione appena conclusa. Avevo però scordato due cose:

Il premio Presidente dell'anno, che non può andare che a quest'omino qua

Photo courtesy TerzoRistoro VertiKal Richelieu 2014

e fidatevi, questa NON è certo la sua foto più rappresentativa di quest'anno (cercatela semmai nell'album VertiKal Roccaro 2014 del fotografo ufficiale #Terzoristoro Daniele Nicoli). Però se volete una grande storia, di cazzutaggine, amore per la corsa, per la vita e per una buona birra (anche due), godetevi il suo racconto del Trail del Monte Casto di quest'anno. Merita per davvero.

E per concludere, un auspicio-desiderio-sogno.

Indipendentemente da cosa ci riserverà il 2015, da dove correremo o da cosa faremo, c'è un ragazzo che voglio assolutamente rivedere su un sentiero:

Bring back The Cinghial. Photo courtesy by MC-Blackmagic







mercoledì 19 novembre 2014

L'Oscar del Trail...ha rotto il cazzo.

Eccoci qua. Dopo lunga e tormentata gestazione, è tempo di assegnare i premi di fine stagione, o perlomeno di tirar fuori qualche nome che quest'anno ci ha fatto godere pesantemente. E visto che in questo periodo è tutto un casino di forum e discussioni internautiche varie su "Il più forte del 2014", "Trail runner dell'anno", "lo zucchino più lungo del mondo", ecc.., mi sono deciso pure io a stilare le mie personalissime classifiche, che in quanto tali, sono assolutamente INdiscutibili e INopinabili...;)

Di seguito quindi butterò giù un paio di categorie a caso con due o tre mie preferenze (perchè detesto la ricerca a tutti i costi di un numero 1 assoluto), ovviamente motivate. Non interessa nulla a nessuno (perchè diciamolo: l'Oscar del Trail et similia hanno rotto il cazzo) ma mi piace lo stesso. Quindi, via con le categorie.

Atleta dell'anno (maschile) internazionale

Rob The Beard Krar: il classico dollaro educato. Neppure sto a dirvi cosa ha fatto il barba quest'anno. Su tutto, la doppietta WS-Leadville.

Photo courtesy Runner's World

Thomas Green: 28 anni dopo il Grand Slam datato 1986, completare di nuovo le 4 Majors dell'Ultrarunning americano (Old Dominion, Western States, Leadville e Wasatch) alla bell'età di 63 anni, è roba da stomaco forte. La perla a mio avviso resta proprio il suo arrivo di Auburn, un'ultima posizione di una bellezza e di una purezza assolute. Bravo zio Tom.

Tom è quello a destra. Foto d'epoca. Photo courtesy IRunFar.com

 Jimmy Dean Freeman: per il suo Six Hundo Challenge. Per lo stesso motivo descritto sopra, in questo caso con la chicca delle 6 "100 miglia" (le 4 di cui sopra più la tremenda Angeles Crest 100 e la Vermont 100), il tutto in poco meno di 3 mesi...Menzione speciale anche per Andy Kumeda, lui pure autore di questa stratosferica impresa.

Photo courtesy Trail Runner Nation

Atleta dell'anno (femminile) internazionale

Sally Mcrae: il suo 10° posto alla Western States è qualcosa di spettacolare, per come è maturato, per la runner che è e per la storia che c'è dietro. Fatevi un giro sullo spettacoloso Western Time di Billy Yang (si trova facile su YT: non ne escludo neppure una recensione in futuro) per capirne di più. Inoltre, è una ragazza simpaticissima, gentilissima e tostissima. Vai Sally!

Photo courtesy scrrenshot from Western Time (Billy Yang Films)

Traci Falbo: freschissima di record americano sulla distanza delle 100 miglia (consegnato alla storia il tempo di Jenn Shelton). Chiudere in 14:45 è roba per pochissimi. Impresa goduriosissima.

Stephanie Howe: perchè è mia follower su Twitter...?Perchè ha stradominato la Western quest'anno...?naaa...facciamo così, vi lascio una sua foto, trovatelo da voi il perchè...;)

Photo courtesy Spirito Trail

Atleta italiano dell'anno (maschile)

Oh adesso tutto diventa più facile. Anzi no, visto che dovrei tirar giù almeno una decina di preferenze per ogni categoria. Comunque vado un po' a caso, e con un po' di sforzo ne trovo 3 - ma se riscrivo domattina, son sicuro me ne vengono in mente altri tre completamente diversi).

Davide Grazielli: il Black sarebbe stato un ottimo candidato, visti i risultati alla Lakeland (a mio avviso, una delle sue più belle prestazioni di sempre) e sui Pirenei. Pesa certamente come un macigno la squalifica maturata al Quadrifoglio a causa del disturbo alla quiete pubblica provocato tramite Ghetto Blaster la sera prima della manifestazione, ma una menzione la merita comunque, perchè quando si tratta di sedersi con le gambe sotto al tavolo davanti ad una buona IPA, il ragazzo martella pesante (pensandoci, un Bier War con mio cognato sarebbe davvero qualcosa di epico).

Sono bei momenti...Photo courtesy Forum Quotazero

Giuseppe Cancemi: il Sensei. Serve altro? Stagione mostruosa, in Liguria si stanno inventando gare ogni weekend pure di poter dire "per una volta non è venuto" e invece niente: quasi ogni Domenica il ragazzo si è spillato il pettorale ed è andato a spiegarne un po'. Il CroMagnon a troneggiare su un'annata davvero memorabile.

Photo courtesy by Sensei on FB
Luca Balestrini: e no, al cuore non si comanda. Se devo proprio dire UNO che veramente mi ha dato godimento, io scelgo il Bale. Il suo Morenic Trail, con debutto sulla tripla cifra, resta roba veramente intensa e a mio avviso, è pure "l'impresa dell'anno". Perchè sto ragazzo ha una passione, una cazzimma e una testa senza eguali. Nient'altro da dire. 

@Morenic Photo courtesy Bale

Atleta italiano dell'anno (femminile)

Lotta accesissima anche qui, e anche qui mi risulta difficilissimo trovare 3 candidate ben determinate. Metto giù quelle che mi vengono in mente a cuore.

Alessandra "Lady Mazzu" Cuomo: che spettacolo. La sua OCC (debutto sulla distanza, e parliamo comunque di una prima stagione completa di trail running) è stata straordinaria. Ha dimostrato una durezza mentale esagerata, certamente dote sua e pure favorita dalla vicinanza di uno dei più grandi guru-runner genovesi (ecco, il Fede, un altro papabile al titolo di cui sopra). Brava davvero, non vedo l'ora di godermi la sua prossima stagione.


Photo courtesy Alessandra Cuomo


Serena Pruzzo: e sì, la nostra Sere. Autrice di un'impresa fantastica, come l'aver portato a termine il tremendo Porte di Pietra. Non lo raggiungi quel traguardo, se non hai due huevos così. Non avevamo nessun dubbio al riguardo, e ora che la ragazza si è sbloccata definitivamente sulle distanze ultra, per le altre si fa grigia.


Photo courtesy Paolo De Lorenzi

MC Ferrero: e chettelodicoaffare. Dunque, in breve: Morenic Trail, sorriso, seconda assoluta. Il tutto, va detto, NONOSTANTE il suo allenatore. 

Photo courtesy Black/MC

 Una nota a questo premio: questo 2014 può dirsi tranquillamente "l'anno delle ragazze". Sono state tutte semplicemente favolose (per questo ribadisco: ne ho "estratte" tre, ma potevano essere almeno una dozzina).

E per concludere questo delirio pomeridiano-autunnale, ancora due premi speciali.

Premio "Pirla dell'anno".

Perdonate l'autoreferenzialità, ma c'è solo un vincitore:


E' importante passare sempre inosservati...



 E soprattutto, il Premio "Crew dell'anno", che dovrebbe forse chiamarsi "Crew del secolo, del millennio, dell'era geologica". Anche qui, unico e incontrastato vincitore.


Roccaro Night 2014

Perchè diciamocela tutta, e qui scatta la morale di tutto il post. Nulla di tutto questo, nulla della nostra corsa, dei nostri sogni realizzati o solo pensati, nulla di ogni cazzo di chilometro percorso sul nostro sentiero, nulla della nostra corsa sarebbe possibile se a guidarci non fosse la voglia di stare insieme, farsi una sudata e scolarsi due birre.

Tutto il post è un mio ringraziamento al #Terzoristoro, alla mia crew, all'appartenenza...e non servono altre parole.

Il 2015 è alle porte. Tanti dubbi, una certezza: #Terzoristoro ci unisce.

Come sempre, On Trail.

Manu



lunedì 10 novembre 2014

Weekly report 3 - 9 November: Building The Momentum

Settimana in chiaroscuro. Iniziata abbastanza miseramente, proseguita in miglioramento e conclusa bene. Buttiamo giù due righe.

Lunedì è stato veramente un giorno tosto. Anzitutto si riprendeva il ritmo all'Instituto dopo la settimana di pausa dai corsi. Inoltre, giornata senza corsa e senza bici, ma con in compenso tante ore di scrittura e PC. Non il massimo insomma, occorreva subito invertire il trend.

Martedì mi sono finalmente riallacciato le fide Flow per 1 oretta scarsa qui intorno. Sensazioni non eccezionali. Il ginocchio in particolare ha dato un po' di fastidio, e in generale sentivo una certa mancanza di concentrazione e visione: insomma, una corsa che neppure mi sono goduto molto. Domani è un altro giorno.

Mercoledì in effetti, è stato "un altro giorno". Anzitutto è arrivato finalmente il freddo spaziale tanto promesso e previsto. In più, una pioggerellina sottile che fa tanto Inghilterra a bagnare il tutto. Insomma, condizioni ideali per cominciare a provare un po' di materiale in vista di SDW. E così, grande inaugurazione del guscio antipioggia Kalenji (come tutto il mio abbigliamento: dovrei ormai essere quasi socio di maggioranza del Decathlon) arrivato per il compleanno. Non male, davvero. Copre il giusto, certo si suda molto, ma lì starà a me trovare la giusta combinazione tra maglia a rete e strati superiori (va detto: la roba Kalenji è anche buona, ma quanto a traspirabilità, specie dopo moltissimi lavaggi, lascia un po' a desiderare). Comunque dicevo: gran giro piovoso sulla collina intorno a casa, una 10ina di km moooolto tranquilli, sensazioni in netto miglioramento e ginocchio apparentemente ok.

Giovedì mattina (complice il mostruoso sciopero dei macchinisti DB, altra pausa dai corsi, stavolta "forzata"), mi sono concesso un'uscita con Ari: Sole e tempo secco, ma davvero molto freddo. Provato ancora il guscio, stavolta come antivento: gran sudata, il che significa che in condizioni di bel tempo a Worthing, dovrò pensare a qualcosa di più "leggero". Però devo dire, uscita davvero gloriosa. 9 km, con il debutto di Ari su una salita trail "vera" (e relativa discesa). Per me inoltre, terza uscita consecutiva (avevo qualche dubbio dopo i km percorsi al Martedì). Bene così.

Venerdì giornata lavorativa a Luzern. Che città fantastica. Runner ovunque in riva al lago, il Pilatus a troneggiare su tutto, il tutto condìto da un meteo spettacolare.


Venerdì ho visto più o meno questo...

Sabato: ricaricate le batterie con una dose di favoloso cioccolato Läderach (provare per credere: costicchia un po', ma per una volta ne vale davvero la pena), e con una serata da tregenda a base di pizza e divano, è tempo dunque di lungo settimanale. 


Puro godimento.

Su le Pure Grit (con le quali sto trovando sempre più feeling: scarpa geniale, innovativa per "l'epoca" in cui è uscita, davvero super) e via in direzione foresta. Un paio di sentieri nuovi, stavolta ammetto un po' troppo asfalto per i miei gusti (ho ceffato un paio di incroci), ma va bene così (così si allenano pure quei noiosissimi tratti in bitume davvero onnipresenti in qualsiasi manifestazione di trail running, che non sia organizzata dal Sensei, sia chiaro). Inoltre ne ho approfittato per continuare a provare alcuni espedienti mangerecci, un po' consigliato dallo spirito guida Blackmagic e un po' con un po' di fida esperienza ciclistica. Mi sto trovando bene con i gel Powerbar fruttosi, che trovo più digeribili nei gusti Banana-Strawberry e Red-Punch Fruit. Devo ancora provare il Mango-Passion Fruit, credo che domani farò un salto dallo spacciatore ufficiale Powerbar per una spesa veloce. Comunque alla fine sono saltate fuori quasi 3 ore sostanziose, con gli ultimi 20 minuti un po' più solidi. Sensazioni buone e umore alto per tutto il giro; non faceva neppure troppo freddo e così ho potuto trottare con i collaudatissimi pantaloni "tre quarti" (che detesto in quanto "aderenti", ma questo passa al conv...ehm, al Decathlon) e in maglia maniche lunghe leggera. Ovviamente, il fidato Salomon in spalla che, devo dire, comincia a darmi però qualche problema con la tasca anteriore, che mi rimbalza un po' sul fianco (alla fine avevo in effetti un po' di arrossamento proprio lì). Non il massimo, devo trovare assolutamente un sistema per tenere il tutto fermo: ma per ora è ok. Comunque lungo portato a casa (il terzo nelle ultime tre settimane: altra cosa positiva) e si va avanti. Ah dimenticavo: alla sera, un altro giro di Unbreakable. Film davvero super, ma magari ne scriverò più avanti una mini recensione

Domenica: per chiudere la settimana, una corsetta tranquilla all'alba prima di colazione. Gambe un po' sciacquate dal giorno prima, ma una 50ina di minuti nel silenzio del paese ancora dormiente sono saltati fuori.

Chiudo quindi la settimana con 61 km, sempre in 5 uscite (mi piacerebbe mantenere questo numero di uscite settimanali, almeno per un po'). Contento, sono riuscito in queste tre settimane a costruire un piccolo momentum, del quale spero di raccogliere i frutti più avanti. Ora mi aspetta una settimana di relativo scarico. Vediamo un po'.

Sempre e comunque, on trail.

domenica 2 novembre 2014

Weekly report 27 October - 2 November: Run&Beer

Settimana piuttosto interessante, favorita da un tempo quasi primaverile e dalla pausa lavorativo-scolastica autunnale. Momento ideale per farsi qualche giorno in Baviera dai suoceri, e affrontare a testa libera le abbondanti mangiate&bevute che ne sono seguite. Ma andiamo con disordine.

Domenica ho tenuto le gambe 6 ore in auto, tanto ci vuole per attraversare mezza Svizzera, godersi gli splendidi paesaggi del Bodensee e dell'Allgäu e raggiungere Landshut, città natale di Ari dove ancora abita il resto della famiglia. Alla sera subito la prima sfida: Schweinebraten mit Knödeln (go vegan or go home...a 'sto giro ho preferito home...) affogato in un sugo da urlo e opportunamente innaffiato da una fresca Augustiner (debutto assoluto per me con questa ottima monacese). Inutile per me seguire il cognato, decisamente di un altro livello: mi sono così accontentato di un paio di giri senza forzare, anche perchè ero discretamente cotto dal viaggio.

Il mattino dopo, Lunedì, finalmente ho riallacciato le scarpe (le Flow, con le quali ho corso tutta la settimana, ritrovando tra l'altro un po' di feeling dopo le uscite non eccezionali di qualche giorno fa, decisamente dovute alle gambe pesanti più che ai materiali), e mi sono goduto una splendida uscita di 1 ora consecutiva con Ari (la prima volta che corriamo insieme così a lungo). Inutile dire che sia già ora il più bell'allenamento dell'anno. Abbiamo così percorso la ciclabile della Flutmulde, il canale di compensazione delle acque alte del fiume Isaar, tra pattinatori, ciclisti, gente a passeggio e ragazzi impegnati in playground con l'Hockey su prato (in entrambe le versioni qui, è sport cittadino). Ottima uscita, sensazioni discrete e gambe felici di trottare un po'.

Martedì mattina è stato invece tempo di sostituzione delle gomme estive con un treno di pneumatici invernali (altro sport nazionale) e di collaudo della carrozza. Tutto ok, ma la mattina è poi volata. Al pomeriggio però mi sono preso il mio personale Feierabend e sono tornato sul canale, stavolta in solitaria, mp3 su e pensieri in libertà. 45 minuti godendomi l'aria del pomeriggio e ingarellandomi con un paio di ragazzini in bici contenti di farmi da pacer su ruote (mi fa impazzire la vena sportiva di questo popolo).

Mercoledì, altro giro di cambio gomme (stavolta, all'Audi del suocero), ma pure una ottima passeggiata nell'Allstadt di Landshut condìta soprattutto da un rito al quale non rinuncio proprio: la spulciata in libreria, e relativo shopping. Infine, altra uscita in compagnia di Ari, e altro giro sull'ora completa. Le gambe non erano neppure malaccio, e sono stato soprattutto contento di aver assorbito bene il lungo di Sabato (fino a Martedì in effetti sentivo un po' di indolenzimento al piede snxt, più dovuto alla presa di confidenza con le Grit che altro).

Giovedì, The Day. Il mio compleanno. Giornata di assoluta pausa dalla corsa, ma trascorsa con una splendida gita a Monaco (e altro giro in libreria), non prima di essermi sbranato qualche fetta della favolosa crostata di prugne made by suocera. Passeggiate, discorsi, e sms di auguri degli amici dall'Italia: perfetto. Alla sera poi, devastazione totale in pizzeria ("la Strada", facile indovinare quale fosse la lingua ufficiale del locale): tenendo fede al mio metodo di scelta della pizza (guardare il menù da una prospettiva aerea: scegliere subito la pizza con il nome del locale - la specialità della casa, insomma - oppure quella con la riga degli ingredienti più lunga - ovvero, la più carica): a questo giro coincidevano entrambe le opzioni, e quindi mi sono tuffato su una leggerissima pizza "La Strada": un inferno di gorgonzola, cipolla, peperoncini e salame piccante. Il tutto ancora una volta accompagnato da un giro di Augustiner (davvero notevole). Per chiudere, altra tradizione: panna cotta. Pancia piena e testa felice, via a nanna (pancia un po' tanto piena in effetti, non ho dormito quasi nulla, ma ne valeva la pena).

Venerdì: tempo di lungo settimanale. E pure tempo di terza uscita con Ari. Decido così di unire le due cose, anche perchè ho un po' di calorie da smaltire, e una bella sudata è quanto di meglio si possa desiderare. Quindi si è cominciato con un'oretta facile, tra chiacchere e burp, con il piacere dell'arietta del mattino, anche se si capiva già che sarebbe venuta fuori una giornata spettacolare. Accompagnata Ari a casa (per lei tre uscite di 1 ora questa settimana, orgoglio a fondoscala!), ho deciso che ora era tempo di mettere un po' di lavoro nelle gambe. Giro il visierino e su le cuffie, faccio rotta verso il mio home spot di queste parti, le colline intono a Landshut. Temperature favolose, si va in shirtless (non così normale, a fine Ottobre da queste parti).


'Ste salite ti cucinano per bene

 Le gambe sembrano girare un po' meglio adesso, cerco un po' di ritmo di passo e respiro e soprattutto cerco di trottare su tutte le salitelle. Cosa che sorprendentemente mi riesce. Passo così alla cappelletta di Gstaudach (mio luogo totemico) e poi giù in mezzo ai campi. 



That's Bayern



Piacevolissimi incontri

 Saluti ai contadini che fanno su terra per l'Inverno, mi prendo pure una pausa per godermi il momento. Fantastico. Questa volta riesco pure a mantenere una discreta costanza, anche se intorno al 21 km avverto un leggerissimo bonking, più dovuto alla "fine" delle scorte energetiche della sera prima, al quale rispondo con un bel km in allungo, prima del meritato cool-down. Alla fine 2ore e 27, come pensato e voluto, molto contento. Al pomeriggio poi, passeggiata di recupero in mezzo alla campagna con tanto di tramonto spettacolare.

Sabato: tempo di tornare a casa. E quindi tempo di altro giro in auto. Al pomeriggio però, appena posate le valigie, non mi nego una 50ina di minuti dalle mie parti, sulle mie piste. Ritrovo così l'aria di casa, e mi godo i pensieri e i ricordi di questa splendida settimana.

Domenica: eh già, pare che questo weekend non voglia proprio accettare il brutto tempo. E così, ancora meteo fantastico. Cosa c'è di meglio di un'uscita leggera in MTB, per fare girare le gambe e il cuore, e godersi l'abbraccio dello Schwarzwald. 



Pieno Autunno



Adoro i colori di questa stagione

Una 90ina di minuti, prima di raggiungere casa e affondare le forchette in un ottimo risotto. Pomeriggio di divano totale e NYC Marathon (ovviamente, tifando il grande Meb).

Complessivamente, una settimana da 58 km in 5 uscite, con un buon lungo in mezzo. Ma soprattutto qualche giorno di vera ricarica. Quello che volevo. E ora sotto con Novembre.


On trail.